Note: Dal 1966, l'intera area è divenuta protetta sotto la giurisdizione della Stazione di Biologia marina del dipartimento degli studi dell'Università di Lecce a cui è stata affidata anche la gestione del Museo Ittico. Il porto naturale si affaccia sull'Isola Grande, detta comunemente dei Conigli, a 500 metri dalla costa su cui sorge la Chiesa trecentesca di S. Maria di Cesarea, e presenta fondali dalla fauna sub-tropicale dell'oceano Indiano e del mar Rosso, barriere di corallo rosso, spugne, un'enorme varietà di rarissime conchiglie, foche, tartarughe e ben 53 grotte di natura carsica raggiungibili solo dai sub più esperti, visto che la costa bassa, a tratti rocciosa, a tratti sabbiosa degrada dolcemente verso il mare per precipitare a oltre 25 metri di profondità lungo la riva. E' chiaro che il territorio è stato da sempre punto di approdo di civiltà antichissime, soprattutto greche, ed ultimamente lungo il porto dell'Isola Grande sono state ritrovate incisioni beneauguranti della civiltà fenicia, mentre nel tratto che giunge a S. Isidoro, nel sito meglio conosciuto come "Scala Forno" sono stati rinvenuti frammenti di ceramiche decorate ed un'ascia rudimentale risalenti al 2000 a.C. e resti di un'invasione illirica del 1000 a.C. |